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Wednesday, February 15, 2012

Angolo Lettura N°5

L'immagine infedele. La falsa rivoluzione della fotografia digitale

di Claudio Marra. Bruno Mondadori, Milano, 2006



Con il testo L'immagine infedele, Claudio Marra, docente di Storia della fotografia e Teorie e pratiche della fotografia all'Università di Bologna, cerca di dare risposta a quanti, alle soglie del nuovo e tecnologico millennio, si sono posti il problema della possibile rivoluzione e del conseguente sconvolgimento dello statuto del fotografico dovuti all'avvento del digitale.
Le argomentazioni di Marra, basandosi sul confronto tra le tecnologie fotografiche, l'analogica e la digitale - avvicendatesi dall'800 ad oggi, cercano di far riflettere il lettore sulle caratteristiche e sull'identità ontologica e tecnologica del mezzo fotografico. Ciò a cui mira l'autore non è una difesa a spada tratta della "vecchia" fotografia analogica, né tantomeno la demonizzazione della tecnologia digitale, ma il giungere alla conclusione che l'"essenza del fotografico" resta la medesima, indipendentemente dal tipo di tecnologia utilizzata per lo scatto.
Dipanandosi dialetticamente ed in forma discorsiva, la trattazione affronta l'indagine dello statuto tecnico della fotografia e la sua identità imprescindibilmente legata al reale, approfondendo quest'ultimo aspetto attraverso una disamina della ricezione della fotografia in campo semiotico.
Importante rimane anche il confronto con il mondo artistico, esplorato da Marra seguendo i due binari dell'arte contemporanea che vedono contrapporsi, ma anche intrecciarsi, i percorsi della rappresentatività e della presentatività, dell'icona e dell'indice, che trasposti nel sistema fotografico rivelano della affinità con le "poetiche" del digitale e dell'analogico.
Dopo aver presentato alcuni casi specifici di utilizzo del sistema di rappresentazione digitale da parte di alcuni artisti contemporanei, L'immagine infedele si chiude con due brevi testi d'appendice (L'asse Rose/Duchamp e A che santa votarsi?) che riprendono alcune delle interessanti tematiche già indagate nel corpo del libro. Il tutto viene affrontato in maniera scorrevole e accattivante, talvolta quasi con linguaggio colloquiale.
Di certo, però, la tematica affrontata richiede anche qualche excursus in discipline decisamente ostiche per un pubblico non del settore, come ad esempio la semiotica, chiamata in campo da Marra per delineare l'identikit della fotografia. Ma è proprio l'esplorare campi "altri" e le relazioni che si possono intessere tra la fotografia, la sua prassi, l'arte e la semiotica, oltre all'impostazione aperta e non dogmatica, ad aiutare e ad invogliare il lettore a farsi una propria idea sulla differenza tra i campi del digitale e dell'analogico.

Recensione di Elena Squizzato

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